Plancton

La mia ricerca incontra l’evanescente e smisurato mondo del Plancton marino, un elemento fondamentale per la nostra vita. Esso contribuisce a sostenere il ciclo vitale del nostro pianeta. Il 95% della biomassa marina è costituito da milioni di specie acquatiche molte delle quali non siamo in grado di vedere a occhio nudo; ed è curioso anche il significato della parola plancton che indica “vagabondo” perché in effetti la maggior parte di queste minuscole creature trasparenti non nuotano nell’acqua ma si lasciano trasportare dalle correnti oceaniche in balia degli eventi. Il Fitoplancton, una sottospecie composta di microscopiche alghe galleggianti disposte in una fascia di profondità massima di 200 metri, è in grado di svolgere la delicata azione della fotosintesi proprio come le piante terrestri. Se pensiamo alla vastità dei mari, degli oceani, dei fiumi e dei laghi d’acqua dolce, si può immaginare il “lavoro” che queste micro alghe hanno svolto in milioni di anni di evoluzione terrestre producendo un’enorme quantità di ossigeno. Il Plancton dunque non è solo un’importante fonte di cibo che si trova alla base della catena alimentare marina e di conseguenza terrestre, ma ci permette di respirare ossigeno purificando l’aria dai gas di CO2.

Esatto, sembra impossibile, ma gli scienziati hanno scoperto che le micro alghe con la loro struttura di natura silicea, mirabilmente traforata, sono in grado di assorbire e inglobare la metà del biossido di carbonio presente nella nostra atmosfera. Gli oceani sono come degli enormi lavandini che raccolgono aria inquinata ed emettono aria pulita. Il plancton deve essere preservato, rispettato e conosciuto ecco perché il mio lavoro si è spinto in quest’affascinante ricerca. Coinvolgere le persone accompagnandole in un viaggio straordinario che accarezza le profondità marine e svela organismi dalle forme più bizzarre e uniche del nostro pianeta può allargare la consapevolezza che l’inquinamento da noi prodotto deve essere ridotto drasticamente prima che la sottile linea di equilibrio tra le specie viventi sia compromessa inesorabilmente. Gli ultimi dati dei ricercatori sono preoccupanti perché evidenziano un aumento dell’acidità dell’acqua che spinge le micro alghe a profondità sempre più intense compromettendo così la fotosintesi e la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica. Il plancton, che è alla base della catena alimentare, rischia di essere compromesso per sempre. A noi la scelta…